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Il Belgio contesta l'etichettatura di origine del latte in Francia. Nel Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue previsto lunedì e martedì prossimi, la delegazione belga presenterà un dossier per dimostrare le conseguenze negative sul mercato interno comunitario dell'adozione di misure nazionali sull'indicazione di origine obbligatoria per gli alimenti. 

Dalla data del primo annuncio della misura francese (estate 2016), denunciano i belgi, le multinazionali della vendita al dettaglio dell'Esagono hanno annullato molti contratti già siglati con gli allevatori del Belgio. Il risultato è stato un calo del 17% delle forniture di latte belga verso la Francia dal 2015 al 2016, calo che viene confermato dai dati del 2017. 

Questo mentre le esportazioni verso altri Paesi che non hanno l'etichetta d'origine obbligatoria, come Germania e Olanda, sono rimaste stabili. Il Belgio chiede perciò alla Commissione di presentare una valutazione dell'impatto sugli «effetti delle diverse misure nazionali di etichettatura sul mercato interno».