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Jannes Maes, presidente del Consiglio Giovani Agricoltori Ue (Ceja), illustra i risultati di un sondaggio realizzato insieme a DeLaval. Gli agricoltori under 40 vogliono vivere da protagonisti nelle realtà rurali a condizione di poter contare su un reddito stabile. La maggioranza degli intervistati pensa che - alle attuali condizioni - difficilmente potrà continuare a fare l'agricoltore nel futuro. Filmato a Bruxelles, il 27 settembre 2017.





- Il Ceja e DeLaval hanno realizzato un sondaggio sui giovani agricoltori europei. Quali sono i principali risultati e quali ritenete siano gli interventi prioritari da realizzare a livello di politiche?


- Abbiamo realizzato questa indagine grazie al sostegno di DeLaval che è stato molto importante per noi. Hanno risposto alle domande giovani agricoltori di tutta Europa.

Emerge che oltre l'80% degli intervistati si sente responsabile per l'ambiente, vale a dire per il contributo positivo o l'impatto negativo che può avere sull'ambiente. Gli stessi intervistati vorrebbero però poter contare su misure applicabili concretamente per svolgere un ruolo attivo in questo senso. Per essere, come diciamo al Ceja, "gli ambientalisti del futuro".

Il questionario aveva domande anche sul pilastro sociale della Pac. Da questo punto di vista emerge un chiaro bisogno di poter seguire l'evoluzione della digitalizzazione in agricoltura, di poter condividere le conoscenze, e di poter essere messi in condizione di poter avere una vita ricca di stimoli anche nelle aree rurali, dove i giovani sono visti come membri a pieno titolo della vita della comunità, come i coetanei delle aree urbane. Per questo motivo al Ceja insistiamo molto sul non lasciare indietro le regioni rurali, che forniscono alimenti e beni paesaggistici al resto della società.

In terzo luogo, c'è un aspetto economico forte da tenere in considerazione. La sostenibilità è anche economica, oltre che sociale e ambientale. Dal sondaggio emerge che l'instabilità del reddito è percepita come una delle principali minacce alla sostenibilità delle giovani imprese. E' deprimente vedere che oltre l'80% degli intervistati ritiene improbabile riuscire a restare nel settore agricolo. Questo è un problema urgente, di cui le istituzioni Ue e gli Stati membri devono assolutamente farsi carico.