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Bruxelles: filo diretto
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Janusz Wojciechowski, sui Psr la Commissione Ue chiede troppo

Janusz Wojciechowski è il componente della Corte dei Conti Ue responsabile del rapporto speciale sulla programmazione dello sviluppo rurale. Secondo la relazione, la Commissione europea dovrebbe semplificare le procedure di valutazione e approvazione dei piani di sviluppo rurale in modo da accorciare i tempi di adozione e alleggerire il peso della burocrazia sulle amministrazioni nazionali e regionali. L'eccessiva complessità si ripercuote infatti sulla capacità di assorbimento dei fondi europei, come accade nel caso italiano esaminato, quello della Campania. Filmato a Bruxelles il 14 novembre 2017.




- La Corte dei Conti europea ha appena pubblicato un rapporto intitolato: "Programmazione dello sviluppo rurale: occorrono minore complessità e maggiore focalizzazione sui risultati".  

Quali sono le conclusioni del rapporto, quali le vostre raccomandazioni e cosa ci può dire del Psr italiano che avete esaminato?



- I Programmi di sviluppo rurale che la Commissione europea richiede dai paesi Ue e dalle regioni sono generalmente troppo complessi. La Commissione chiede troppo alle amministrazioni, in quanto non tutto ciò che domanda è necessario all'efficacia della spesa dei fondi europei per lo sviluppo rurale.

In secondo luogo, i programmi sono preparati troppo tardi. Ecco perché si ha difficoltà a spendere correttamente i finanziamenti e la spesa finisce per concentrarsi nelle fasi finali del periodo di programmazione.

Il terzo elemento delle nostre conclusioni è che la Commissione prepara le politiche del futuro senza avere una valutazione dei risultati conseguiti con quelle del passato. Questo modo di agire va cambiato e questa è la nostra raccomandazione più importante.

Per quanto riguarda l'Italia, ha lo sviluppo rurale regionalizzato e noi abbiamo compiuto un audit su un solo Psr, quello della Campania. Il programma di sviluppo rurale della Campania è uno dei più lunghi che abbiamo esaminato, 1190 pagine. Solo quello greco era più lungo, di due pagine.

Ma questa non è una critica alla Campania, è la dimostrazione di ciò che ho detto prima: la Commissione europea pretende troppo. Abbiamo riscontrato comunque un problema di assorbimento dei fondi.

Nel 2017 solo il 5% dei contributi totali, che ammontano a circa un miliardo, è stato speso e possiamo prevedere una cumulo della spesa nei prossimi anni. Questo è il problema principale per l'Italia e in particolare per la Campania. 

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